Sessantamila tonnellate distrutte da raid russi nella notte a Kiev. Gli attacchi militari del Cremlino, nella zona di Odessa, hanno colpito un ingente quantitativo di grano che avrebbe dovuto essere caricato su una nave di grande tonnellaggio e inviate attraverso il corridoio del Grano circa 60 giorni fa. A riferirlo è il ministro ucraino dell’Agricoltura, Mykola Solskyi, in una dichiarazione pubblicata sul sito del suo dicastero. L’attacco ha messo fuori uso una parte significativa dell’infrastruttura di esportazione del Grano del porto di Chornomorsk e secondo gli esperti, ci vorrà almeno un anno per ripristinare le infrastrutture danneggiate.

Le dichiarazioni del ministro arrivano dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato Mosca di aver “deliberatamente” colpito i siti normalmente utilizzati per stoccare grano e altri cereali destinati all’export. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, almeno 24 siti culturali sono stati completamente distrutti, 523 sono parzialmente danneggiati.

Qui Crimea

Nel frattempo, in mattinata il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov ha rivendicato le due potenti esplosioni avvertite in Crimea in una base militare russa: “Un’operazione di successo è stata condotta nella Crimea occupata. Il nemico sta nascondendo l’entità dei danni e il numero delle vittime”. Le autorità russe, e in particolar modo l’esercito, non hanno confermato l’esplosione di munizioni, né hanno spiegato le possibili cause dell’incendio. Nella penisola occupata da Mosca sono 2.225 le persone evacuate a causa dell’incendio scoppiato.  Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, nel corso di una conferenza stampa, ha fatto sapere che il presidente Valdimir Putin è stato informato dell’esplosione.

L’articolo Putin distrugge 60.000 tonnellate di grano ucraino: l’attacco al porto di Chornomorsk e la risposta in Crimea proviene da Il Riformista.