Ore 20.30 – Schillaci, da domani attivo il numero emergenze 1500. Il numero di pubblica utilità sarà attivo dalle ore 14. “E’ tutto sotto controllo – ha aggiunto poi il ministro in relazione alle ondate di calore di questi giorni – siamo partiti con grande anticipo, già dal mese di maggio abbiamo mandato indicazioni alle regioni ed è stato attivato il bollettino con le temperature nelle maggiori città. La situazione è sotto controllo anche grazie al contributo dei cittadini.
Abbiamo messo in rete un decalogo, ricordo le tre regole principali: bere molto, non uscire nelle ore calde, avere un’alimentazione corretta con frutta e verdura fresca e proteggere i fragili, a partire da anziani e bambini. Abbiamo inoltre istituito – ha ricordato Schillaci -, nei pronto soccorso il codice calore, che prevede percorsi differenziati per le persone con sintomi dovuti al calore eccessivo”.
Ore 20.12 – ‘Stop lavoro col caldo’. Stellantis manda operai a casa. Di fronte all’ondata eccezionale di caldo bisognerebbe introdurre modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, senza escludere il possibile ricorso alla Cig per eventi climatici straordinari. E’ la richiesta di Cgil, Cisl e Uil alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, di fronte alle temperature elevate di questi giorni che hanno causato già due morti sul lavoro e che nello stabilimento di Pomigliano hanno spinto Stellantis a mandare a casa gli operai del secondo turno del reparto Panda.
Ore 20.00 – Veneto e Friuli Venezia Giulia massime giù di qualche grado. Giornata torrida quella di oggi in Veneto, ma la parziale consolazione è che dopo i picchi di ieri (sfiorato i 37) solo una stazione nella campagna del Polesine, Castelnuovo Bariano, ha registrato oggi una massimo di poco superiore ai 36 gradi. La media è stata di valori massimi sui 34-35 gradi, anche nelle città, dove gli abitanti pagano l’effetto ‘isola di calore’.L’onda calda si è assestata, fermando i termometri su valori poco oltre i 35 gradi, localmente prossimi ai 36. Porto Tolle, ieri capitale del caldo con 36,8 gradi, oggi si è fermata a 34,7.
Venti città da bollino rosso, nella capitale termometro da record che va oltre i 42 gradi, in Sicilia si arriva al picco di 47 gradi e la Sardegna che segna quota 46: un’ondata di calore che investe l’intera penisola, dal Monte Rosa ai boschi del Trapanese. La chiamano Caronte, e ancora non ha terminato di traghettare l’Italia attraverso le fiamme di un luglio rovente.
Le temperature di mercoledì 19 Luglio: 23 città da bollino rosso
Domani sarà un’altra giornata clou: le città col bollino rosso saliranno a 23. Poi, a partire da giovedì, e progressivamente, l’afa dovrebbe attenuarsi a partire dalle grandi città del nord, come Bologna, Bolzano, Brescia, Milano, Torino, Trieste, Venezia e Verona; saranno ‘solo’ 18 i bollini rossi di dopodomani.
Ma sono giornate col fiato corto in tante città dello Stivale. Sorvegliata speciale è stata Roma, dove il termometro oggi era previsto superare il record del luglio 1983 di 39,4 gradi. In strada la Protezione Civile, 80 operatori pronti a distribuire bottigliette d’acqua e borracce al Colosseo. Tante le chiamate al 118, quasi il 15% in più.
Pochissimi gli anziani in giro in tutta la città: “Hanno ascoltato i consigli” spiegano i volontari della Croce Rossa. Ma almeno tre persone, alle fermate degli autobus, si sono sentite male. Scene che si sono viste anche in altre città d’Italia: ad Ancona, per esempio, c’è stata una raffica d’accessi al pronto soccorso e un picco di chiamate al 118. Anche in Basilicata si è registrato un aumento di pazienti nei reparti di pronto intervento, in particolare anziani disidratati.
In Molise è ormai ufficiale: con gli oltre 38 gradi registrati ieri, Campobasso ha vissuto il luglio più caldo di sempre. Napoli, dove le Asl erano in allerta, ha reagito al gran caldo andando al mare: già stamattina l’arenile era pieno. Rimanendo al sud, in Calabria caldo generalizzato, ma senza temperature estreme.
Roghi in Sicilia dove Sciacca e Mazara del Vallo hanno toccato le temperature più alte con 46-47 gradi: dopo quello di ieri nella riserva di Monte Bonifato ad Alcamo, nel Trapanese, oggi si sono registrati incendi anche nel Palermitano. Allerta incendi anche in Sardegna, dove la colonnina nel Campidano e nell’Iglesiente è arrivata a 45-46 gradi.
A Canosa, in Puglia, pomeriggio di black out. Non è andata molto meglio in montagna, con lo zero termico intorno ai 5000m. Le temperature più elevate si sono registrate soprattutto sull’Appennino, con punte di 38° C a 700-800m, come nel caso de l’Aquila e Campobasso, e 34° C a Laceno a circa 1100m. Il Veneto s’è svegliato con minime tutte intorno ai 20 gradi, se non oltre. In Trentino la previsione di giornata erano minime di 20 gradi e massime di 35 a fondovalle.
A Bolzano, però, un temporale con forti raffiche di vento ha sradicato un albero, mentre a Terlano un grosso ramo è precipitato sul prato della piscina e sul parcheggio danneggiando alcune autovetture. Un caso isolato rispetto all’ondata generale di calura: rimanendo sulle Alpi, stamattina anche il Monte Rosa faceva registrare a quasi 4.500 metri una temperatura ben sopra lo zero. In Emilia-Romagna domani Bologna, Ferrara e dintorni si aspettano di arrivare a quota 40 gradi, mentre oggi l’Umbria li ha già toccati a Orvieto, che si conferma la città più calda di tutta la Regione e tra le più calde dell’intero centro Italia.
Il messaggio che arriva dalle autorità, in ogni caso, è sempre lo stesso: “Non uscire nelle ore più calde – ha confermato oggi il ministro della Salute Orazio Schillaci – Abbiamo potenziato l’assistenza sanitaria, e abbiamo introdotto un nuovo percorso nei pronto soccorso”. Ai quali però ci si dovrebbe rivolgere solo “in caso di patologie gravi, per gli altri ci sono i medici di famiglia, l’assistenza territoriale e la guardia medica”. Il ministro non vede però all’orizzonte “provvedimenti estremi” come chiusure di monumenti o misure anti-assembramenti in alcuni orari: “Mi sono confrontato con il ministro Sangiuliano – ha detto Schillaci – e abbiamo visto che negli anni scorsi ci sono state ondate di calore confrontabili a quelle di quest’anno e mai sono state prese queste misure così estreme”.
Caldo, toccato il picco dei consumi elettrici: 58,67 GW
I consumi elettrici, spinti dal gran caldo toccano il nuovo record del 2023. Alle 14.45 la rete gestita da Terna ha registrato un consumo di 57,85 GW, leggermente inferiore alle previsioni che invece superavano quota 58 GW. Ci si è avvicinati, pur senza superarlo, al massimo storico del luglio 2015, quando i consumi raggiunsero i 60,5 GW. La progressione durante le ore calde è stata evidente, superando il primato 2023 d 56,67 GW registrato ieri: la piattaforma/app di Terna alle 14.00 di oggi segnava 57,21 GW e poi alle 14.15 un ulteriore crescita a 57.47 GW.
Nuovo picco dei consumi elettrici nel pomeriggio: alle 16:30 sono stati toccati i 58,67 GW, un livello che rappresenta il record annuale. Secondo i dati elaborati da Terna per la prima parte del pomeriggio i consumi si sono mantenuti sopra i 58 GW, avvicinandosi al massimo storico del luglio 2015 di 60.5 GW.
L’articolo Meteorologia, ondata di caldo: temperature e previsioni da bollino rosso sull’Italia | L’onu: “Peggiorerà, il mondo si prepari” | Roma sorvegliata speciale proviene da Il Riformista.