Sono sempre meno i giovani italiani che donano il sangue e ancor meno quelli che, da adolescenti, hanno intenzione di farlo al compimento della maggiore età. Paure, falsi miti e scarse informazioni hanno determinato un allontanamento da quello che è un vero gesto di solidarietà.

È quanto emerge dai dati che AVIS ha presentato ieri alla Camera. “La raccolta di sangue e plasma sta tornando ai livelli pre-Covid” ha spiegato il Direttore generale del Centro nazionale sangue, Vincenzo De Angelis. È il mancato ricambio generazionale a destare preoccupazione. “I donatori tra i 18 e i 45 anni sono calati del 2% in un anno. Tra gli adolescenti i dati sono poco incoraggianti: solo il 38% sarebbe intenzionato a donare, un dato in flessione di ben 10 punti percentuali rispetto a due anni fa”.

I giovani sempre più spesso trovano informazioni frammentarie sui social network, di fatto divenuti i nuovi motori di ricerca della Generazione Z. «Abbiamo compreso la necessità di rivedere le nostre strategie comunicative – ha commentato il Presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola -, incentivando la nostra presenza sui social e lanciando una nuova campagna, dal titolo “Mettiti in gioco, dona il sangue”.

Un appello al dono, affinché anche loro possano garantire le terapie salvavita agli oltre 1800 pazienti che ogni giorno necessitano di trasfusioni. Anche le istituzioni sono in prima linea per promuovere il dono tra i giovani.

Da Pierferdinando Casini, che da presidente della Camera diede il via alla raccolta di sangue in Parlamento, a Gianni Mancuso, coordinatore dell’intergruppo parlamentare di donatori di sangue secondo cui “la donazione è prima di tutto un dovere civico”. “Spesso proprio le nuove generazioni sono in prima linea quando si tratta di pensare con generosità agli altri, a cominciare dal volontariato. Il nostro impegno – ha sottolineato Maria Elena Boschi, promotrice della conferenza stampa – è cercare di coinvolgerli sempre di più con campagne mirate. La risposta di ragazzi e ragazze non mancherà”.

L’articolo “La raccolta di sangue e plasma sta tornando ai livelli pre-Covid”: i dati Avis presentati alla Camera proviene da Il Riformista.