Tra le favole che lo sport regala c’è senza dubbio quella di Elena Svitolina che oggi giocherà la semifinale di Wimbledon contro un’altra favola bella, quella della tunisina Ons Jabeur. Ventotto anni da Odessa, Svitolina è stata la prima tennista ucraina a diventare top ten fino a salire al numero 3 del ranking nel 2017. A marzo dell’anno scorso decide di ritirarsi. Choc emotivo, dice, colpa della guerra, «non riesco a scendere in campo, a stare concentrata». La famiglia vive a Odessa anche se lei ormai da tempo convive con il tennista francese Gaels Monfils.

A novembre in realtà diventa mamma della bellissima Skai. A marzo si convince di avere ancora qualcosa da dare al tennis. Soprattutto che il tennis le può dare ancora molto. E ci riprova. Grazie alla Woman tennis association (Wta), il sindacato delle giocatrici che ha deciso di congelare le classifiche delle tenniste che vogliono affrontare la maternità anche se sono ancora competitive, a marzo torna nel circuito grazie alla classifica protetta. Gioca i tornei di Charleston, Madrid, Roma ma esce sempre al primo turno. Non è facile tornare a competere. Fino al 250 di Strasburgo che vince contro la russa Blinkova. A fine match non dà la mano all’avversaria, ormai è un rito che si ripete da un anno in ogni torneo. Le tenniste ucraine non perdonano. Poi arriva lo slam di Parigi dove Svitolina arriva fino ai quarti. La forma sta tornando.

La voglia di vincere anche. La guerra continua e i prize money vinti servono a casa. Arriva la stagione sull’erba, Wimbledon, l’Aeltc le concede una wild card. Al primo turno rischia contro un’icona del tennis femminile, Venus Williams, 43 anni, un’altra che non sa stare senza le competizioni e il fascino di certi tornei. Poi è un crescendo: Svitolina batte la belga Mertens, l’americana Kenin, al quarto turno elimina la numero venti del mondo, la bielorussa Victoria Azarenka e dio solo sa cosa è passato nella testa della ragazza di Odessa in quell’epico terzo set chiuso al tie break. Martedì Elina Svitolina è nel Centre cour di Wimbledon contro la numero 1 del mondo, la polacca Iga Swiantek.

È l’unica tennista che da marzo 2022 sfoggia sul cappellino – che indossa sempre, è la sua coperta di Linus – una spilla con il nastro giallo e azzurro, i colori dell’Ucraina. Una scelta più volte rivendicata dalla polacca, 22 anni: «Contro la Russia, contro tutte le guerre». Ha vinto Svitolina, la ragazza di Odessa, l’unica da cui martello Iga poteva forse «accettare» di perdere.

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