La “Nature Restoration Law” è una proposta di legge presentata dalla Commissione europea il 22 giugno 20221. L’obiettivo della legge è di ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle superfici terrestri e acquatiche dell’Unione Europea, con estensione entro il 2050 a tutti gli ecosistemi bisognosi di recupero1. La legge prevede obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri1.

Il Parlamento europeo ha votato per la ratifica della legge il 12 luglio 2023 nella sua versione originale, ossia l’ambizioso testo della Commissione Europea2. L’esito del voto è tutt’altro che scontato. Dal voto, è emersa la bocciatura della proposta per 12 voti, in una prima votazione. Subito dopo, l’Europarlamento ha “salvato” la proposta.

La Nature Restoration Law si pone come uno degli elementi chiave del Green New Deal. Fa parte, dunque, del  “Pacchetto natura”, già approvato lo scorso 22 giugno 2022. Il Pacchetto Natura prevede di istituire obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri, con il fine di ripristinare entro il 2030 almeno il 20 per cento delle superfici terrestri e marine dell’Unione, il 15 per cento dei fiumi nella loro lunghezza e la realizzazione, sempre entro lo stesso anno, di elementi paesaggistici ad alta biodiversità per almeno il 10 per cento della superficie agricola utilizzata.

Fra gli obblighi previsti, ad esempio, c’è una drastica riduzione nell’uso di pesticidi, al 50% entro il 2030, per invertire la progressiva diminuzione della popolazione di insetti come le api e le farfalle.

Inoltre, si richiede il ripristino di 25,000 km di corsi fluviali; per ottenere questo risultato, tutto ciò che ostacola il fluire delle acque andrebbe demolito.

E ancora, fra gli obblighi ci sarebbe l’incremento della “tree canopy“, ovvero della superficie delle aree urbane coperta e ombreggiata da alberi.

Si tratta, quindi di unprogetto di riqualificazione degli ambienti naturali che non riguarda solo le aree protette, ma comprende tutti gli ecosistemi, compresi i terreni agricoli e le aree urbane.

Si può dire, quindi che sia uno degli elementi chiave dei tre assi dell’European Green Deal, con l’obiettivo rendere realtà l’accordo internazionale del 2022, stipulato a Montreal, entro il contesto della Convenzione sulla biodiversità.

L’obiettivo finale, dunque, sarebbe quello di invertire il declino ambientale dei territori dell’Unione Europea.

 

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