La Russia ha lanciato un’ondata di attacchi di droni kamikaze su Kyjiv per la seconda notte consecutiva. Secondo le informazioni fornite dall’esercito ucraino non ci sono state segnalazioni immediate di vittime o gravi distruzioni. Tutti i droni sono stati intercettati prima di colpire i loro obiettivi. «Il 504° giorno dell’invasione su vasta scala della Federazione Russa in Ucraina . Il nemico ha lanciato un altro attacco aereo sulla capitale», ha detto Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare di Kyjiv attraverso un canale Telegram.
Gli attacchi russi contro la capitale – e tutta la regione circostante – sono ricominciati ieri, in concomitanza con l’inizio del vertice Nato a Vilnius a cui ha preso parte anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: in questo momento gli occhi della diplomazia europea e globale guardano al summit, dove si discute l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica, e Mosca vuole dimostrare la sua contrarietà con una nuova prova di forza.
Proprio come accaduto nelle prime ore di martedì, anche nella notte tra martedì e mercoledì l’attacco su Kyjiv è stato lanciato con i droni Shahed iraniani: non è ancora chiara la portata di questo attacco, che in ogni caso i sistemi di difesa aerea dovrebbero aver intercettato. «Gli allarmi aerei hanno suonato per più di due ore nella capitale e in tutta l’Ucraina», scrive il Guardian.
La notte prima, la Russia ha lanciato ventotto droni Shahed su Kyjiv e sul porto meridionale di Odessa, con la difesa aerea ucraina che ne ha abbattuti ventisei.
Nel corso della seconda giornata di lavori a Vilnius, il presidente ucraino Zelensky terrà una serie di incontri bilaterali con i leader della Nato. Erano già in programma, ma adesso c’è particolare attesa: ieri i vertici della Nato – dal segretario generale Jens Stoltenberg ai capi di Stato e di governo dei Paesi membri – hanno fatto sapere che il percorso di adesione di Kyjiv all’Alleanza sarà semplificato e verrà portato a compimento appena possibile, ma non c’è ancora una roadmap chiara e dovranno essere rispettate delle condizioni – ad esempio portare a termine la guerra o raggiungere un armistizio di qualche tipo.
Articolo proveniente da Linkiesta