Solo poco più della metà dei maturandi (50,7%) raggiunge il livello base in italiano mentre esattamente la metà degli studenti che frequentano l’ultimo delle scuole superiori raggiunge il livello base in matematica. È quanto emerge dal rapporto Invalsi 2023 presentato questa mattina nella Sala Regina della Camera dei Deputati.

Dal rapporto emerge ancora che “i risultati nella scuola secondaria di secondo grado evidenziano una contrazione degli esiti di apprendimento generalizzata nelle seconde, mentre per le ultime classi i risultati del 2023 indicano che si è arrestato il calo in Italiano e Matematica, riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma non si registra ancora l’auspicata inversione di rotta. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in costante e diffuso miglioramento”.

Le rilevazioni “si sono svolte regolarmente su tutto il territorio nazionale con percentuali di partecipazione molto vicine al raggiungimento di tutta la popolazione studentesca coinvolta”.

“Il quadro che emerge quest’anno dalle Prove risente – si legge nel rapporto – ancora in maniera evidente delle conseguenze post- pandemiche sugli apprendimenti degli studenti italiani. Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline osservate e in entrambi i gradi considerati (II e V classe). In II primaria i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli registrati nel 2019 e nel 2021 e, sostanzialmente, in linea con quelli del 2022. In V primaria i risultati del 2023 sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline, incluso l’Inglese, sia lettura (reading) sia ascolto (listening). Pur se in misura ridotta, già dalla II primaria cominciano ad evidenziarsi leggeri divari territoriali, più marcati nella V classe rispetto alla II e soprattutto più evidenti per la Matematica e l’Inglese-listening”.

Uno dei dati più preoccupanti è la spaccatura fra Nord e Sud del Paese. “Si riscontra – prosegue il rapporto – una perdurante differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Inglese listening”.

“Ciò significa  – spiega il rapporto – che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi”.

“Gli esiti registrati nella scuola secondaria di primo grado confermano che si è fermato il calo degli apprendimenti in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma non si registra ancora una decisa inversione di tendenza. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in miglioramento, mentre rimangono molto marcati i divari territoriali”, rileva il rapporto.

Una situazione dinanzi alla quale il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara, annuncia l’intenzione di procedere con interventi tempestivi, specie nelle scuole a rischio, che sarebbero 240.

I dati Invalsi relativi alle performance degli studenti italiani “confermano un elemento di forte preoccupazione anche se ci sono alcuni miglioramenti. L’elemento di preoccupazione è drammaticamente il solito, ovvero un’Italia spaccata in due con i ragazzi del Mezzogiorno fortemente pregiudicati nelle prospettive e opportunità formative e lavorative rispetto a studenti in aree più avvantaggiate del Paese”, ha commentato il Ministro, a margine della presentazione del rapporto.

Da qui, dunque, la desisione di realizzare un’Agenda Sud in 10 punti. “Partiremo a settembre con 240 scuole – 120 scuole primarie, 60 medie e 60 superiori – con una serie di interventi con investimenti economici importanti, mettendo gli studenti al centro con l’estensione a queste scuole della figura del tutor, con una personalizzazione dell’educazione. Una didattica innovativa, laboratoriale, cambiando il paradigma di un insegnamento basato sulla lezione frontale con l’introduzione di nuove metodologie didattiche. Una scuola aperta al territorio, aperta tutto il giorno. E poi più docenti in quelle scuole, particolarmente di Italiano, Matematica, Inglese. In media manderemo 4-5 docenti in più con una formazione particolare e metteremo più soldi per questi docenti che svolgono attività extracurriculari. E ancora, un nuovo rapporto con le famiglie, gruppi di supporto alla genitorialità, anche per ricostruire l’alleanza tra famiglia e scuola. Queste 240 scuole saranno seguite da Invalsi. E poi si svilupperà il tempo pieno, le mense, le attività sportive”, annuncia Valditara.

L’articolo Invalsi, i dati 2023 fotografano un’Italia spaccata fra Nord e Sud. Valditara: “Presenteremo una Agenda Sud in 10 punti” proviene da Il Riformista.