Mercoledì il Parlamento europeo deciderà se approvare uno dei progetti fondamentali della Commissione Ue sulla transizione ecologica: il ripristino degli habitat naturali. Il partito di maggioranza in Aula, il Ppe è spaccato sul tema e rischia di far naufragare uno dei pilastri del Green Deal: mantenere l’obiettivo di ridurre le emissioni del cinquantacinque per cento entro il 2030. Per mandare un messaggio politico forte agli eurodeputati (anche italiani) del Partito popolare europeo, è intervenuto nel dibattito l’olandese Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea con delega al Green Deal, concedendo una intervista a Repubblica.
«Non capisco perché il Ppe ha deciso di andarsene, di non parlare nemmeno con noi. Eppure abbiamo fatto una trattativa con il Consiglio. Anche il ministro italiano mi ha detto che sono stati compiuti dei passi avanti, ma poi bloccano tutto. Ho chiesto quali fossero i punti di disaccordo. Mi hanno parlato di una decina di punti. Ho risposto: ok, discutiamone. E loro hanno semplicemente detto che non vogliono parlarne e pretendono che la Commissione ritiri questa proposta. E io ripeto loro: perché allora non avanzate voi una proposta».
Secondo il commissario socialista, da quando la destra italiana è al governo il Ppe ha smesso di trattare sul Green Deal. Una tattica per avvicinarsi all’alleato sovranista in vista di una futura alleanza alle elezioni europee del 2024: «A un certo punto tutto è saltato, forse per quel che è accaduto nelle elezioni in Finlandia e soprattutto in Italia, dove il centrodestra adesso vede un’alleanza soprattutto con la destra più radicale. Se il Ppe pensa di governare in futuro con l’estrema destra pur di stare al governo, si ricordino che i partiti radicali vogliono fermare il progetto europeo. Con la destra radicale non si risolvono i problemi».
Timmermans vuole partire dalla proposta di Renew Europe, l’eurogruppo liberaldemocratico al Parlamento europeo, che rappresenta al novanta per cento la posizione del Consiglio, l’organo Ue che rappresenta i governi dei 27 Stati membri. «Spero di trovare la maggioranza al Parlamento così possiamo iniziare almeno a negoziare».
Nell’intervista Timmermans fa capire di poter venire incontro al Ppe con una proposta leggermente diversa: «Ma ho bisogno di un voto positivo per andare in questa direzione, mediando e discutendo. E so bene che molti popolari sono pronti a discutere». Se mercoledì il Parlamento europeo dovesse votare in maggioranza contro il ripristino degli habitat naturali, per Timmermans si perderebbe «almeno un anno perché dopo il voto non ci sarà più tempo per riprendere il discorso».
Articolo proveniente da Linkiesta