La serata finale del settantasettesimo Premio Strega, celebrata giovedì sera nella splendida cornice del Ninfeo di Valle Giulia, rischia di non essere ricordata per la commovente e purtroppo postuma affermazione di Ada D’Adamo con il suo romanzo di esordio “Come d’aria” ma per la clamorosa figuraccia del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Di fronte ad un’attonita Geppy Cucciari, che conduceva la diretta televisiva della premiazione, Sangiuliano ha improvvidamente ammesso di non aver letto i cinque titoli finalisti. Peccato, però, che aveva espresso il suo voto come giurato, evidentemente assegnato a uno dei titoli senza aver sfogliato neanche una pagina. Una gaffe clamorosa per il promotore dell’iniziativa “Se leggi sei forte” recentemente sfornata dal MiC
L’incredibile gaffe di Sangiuliano è arrivata alla conclusione di un siparietto raggelante in cui la conduttrice aveva provato a stuzzicare il ministro sullo straordinario successo delle giornate di apertura gratuita dei Musei, di cui è orgogliosamente nemico, fedele al principio che la cultura si deve pagare. E per sostenere la sua tesi si è inerpicato in un dialogo surreale con la Cucciari, che lo ha messo ripetutamente in difficoltà.
Ma il capolavoro si è raggiunto quando Sangiuliano ha deciso di parlare dei finalisti. «Ho ascoltato le storie dei libri in gara, sono tutte storie che ti prendono, che fanno riflettere, proverò a leggerli». Gelo dei presenti. E la Cucciari lo infilza: «Come proverò? Non li ha letti?». Il ministro allora prova a evitare il disastro, arrampicandosi sugli specchi, come l’ultimo degli impreparati ad una interrogazione: «Ma no, li ho letti perché ho votato, però voglio…come dire… approfondire questi volumi». «Cioè vuole andare oltre la copertina», chiosa Geppy, scatenando una fragorosa risata (che lo ho già seppellito). Sipario.
Davvero il contrappasso più giusto per il ministro che pretende di votare per libri che non ha neanche letto e che ha tolto a tanti giovanissimi l’opportunità di leggerli cancellando 18App, il bonus cultura riservato a tutti i diciottenni, ideato dal governo Renzi e confermato da tutti i suoi predecessori al Collegio Romano. Sangiuliano Ministro della Cultura è l’unico libro che non vale la pena neanche sfogliare.
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