Erano già tutti pronti a festeggiare la nomina di Ettore Squillace Greco a procuratore di Firenze quando invece è arrivata la doccia fredda. Ad essere nominato procuratore del capoluogo toscano, ribaltando tutte le previsioni della vigilia, è stato dunque Filippo Spiezia, membro italiano presso Eurojust. Determinanti sono stati, per la prima volta in questa consiliatura, i componenti laici del Consiglio superiore della magistratura, in particolare Ernesto Carbone (Iv) il quale è riuscito a convogliare i voti dei colleghi, tranne quelli di Roberto Romboli e Michele Papa, il primo in quota Pd, il secondo in quota M5s, su Spiezia.

A far pendere definitivamente la bilancia su quest’ultimo è stato poi, al ballottaggio, il vice presidente del Csm Fabio Pinelli che, inizialmente, aveva dichiarato di volersi astenere. Uno smacco, quindi, per le correnti di sinistra che avevano puntato su Squillace Greco, toga di punta di Magistratura democratica, la cui nomina era vista in ‘continuità’ con la gestione dell’aggiunto Luca Turco, attuale facente funzione e anch’egli esponente di primo piano di Md. Entrambi i candidati, va detto, erano di notevole spessore professionale.

Spiezia, 60 anni, dal 2016 ricopre il prestigioso incarico in sede europea. Squillace Greco, invece, da quasi otto anni quello di procuratore di Livorno. La partita si è decisa sulla rilevanza da dare agli incarichi svolti proprio in sede europea. I fautori della nomina di Spiezia hanno portato un precedente illustre, quello di Franco Lo Voi a procuratore di Palermo nel 2014. A differenza dei suoi competitor, il procuratore di Messina Guido Lo Forte e quello di Caltanissetta Sergio Lari, Lo Voi non aveva mai diretto, come Spiezia, un ufficio giudiziario. Le norme sull’ordinamento giudiziario prevedono, però, che “le attitudini per il conferimento di incarichi direttivi sono riscontrate nella capacità di organizzare, programmare e gestire le risorse in rapporto alla necessità dell’ufficio”.

Il Csm, per Lo Voi, effettuò allora una valutazione complessiva ed estensiva, esaminando in senso non ‘recessivo’ il periodo prestato ad Eurojust. Valutazione legittima rientrando nell’amplissima discrezionalità di cui gode il Consiglio. Essendo sia Lo Voi che Spiezia magistrati alla settima valutazione di professionalità, il tema anagrafico, più giovani rispetto ai concorrenti, era da ritenersi superato. La nomina di Lo Voi, per la cronaca, venne confermata dal giudice amministrativo.

Chiusa la partita della procura di Firenze si apre ora quella di Napoli. Anche per il capoluogo partenopeo si prospetta l’arrivo di un “papa straniero”: Francesco Gratteri, procuratore di Catanzaro.

Tornando alla Procura di Firenze, oltre alle indagini sulla Fondazione Open su cui si è in attesa della decisione della Corte costituzionale sull’utilizzabilità delle mail e delle chat sequestrate all’imprenditore Marco Carrai, va ricordata l’ennesima inchiesta sui mandanti esterni delle stragi del 1992-93 che, dopo le rivelazioni di Salvatore Baiardo, ha ripreso vigore.

Nei giorni scorsi era stato sentito come testimone addirittura Urbano Cairo a proposito dell’interruzione del programma Non è L’Arena di Massimo Giletti. Sempre a Firenze vi è poi il procedimento per la fuga di notizie che a maggio del 2019 fece saltare l’indagine di Perugia nei confronti di Palamara e che ha determinato le dimissioni di ben cinque consiglieri del Csm e dell’allora procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio. Comunque da domani aria nuova nel capoluogo toscano che è in attesa anche del procuratore generale, posto lasciato vuoto dallo scorso anno dopo la nomina di Marcello Viola a procuratore di Milano.

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