Dall’inizio delle violenze urbane in Francia sono state fermate 3.468 persone. Si contano anche 808 membri delle forze dell’ordine feriti, 269 commissariati o gendarmerie attaccati, 5.892 veicoli dati alle fiamme, 1105 edifici incendiati o danneggiati. Ottanta uffici postali sono ancora chiusi, con migliaia di lettere andate in fumo. Il bilancio, riportato da Le Figaro, viene fornito dal ministero dell’Interno. Nessuno in Francia questa volta sostiene i violenti. Solo Melenchon soffia sul fuoco: “Non chiedo calma, chiedo giustizia”.
E mentre Macron annuncia una legge speciale per la ricostruzione, alle nostre latitudini Conte invece prefigura un futuro alla francese anche nel nostro Paese. Secondo il capo dei 5 stelle il governo Meloni “ha una visione di politica interna che si può riassumere in darwinismo sociale: consentite a chi vuol fare di fare. Ma se uno non ha da mangiare cosa può fare? La meritocrazia è uno specchietto per allodole, è fasullo, categorie degli occupabili che è servita a togliere il reddito di cittadinanza è fasullo”.
Quindi per Conte la meritocrazia non esiste, siamo tutti uguali, chi ha studiato una vita con sacrifici e fatica, e chi da una vita non fa nulla per darsi pane e rendersi utile alla società. E quindi per Conte il governo “in modo consapevole sta programmando un incendio sociale”.
Frasi pronunciate dal leder grillino all’Università Roma Tre alla presenza di Elly Schlein e dei segretari di Cgil Maurizio Landini e di Uil Pierpaolo Bombardieri, che di fronte a quelle parole non hanno battuto ciglio, senza dissociarsi né sottolinearne la gravità.
Mentre a rincarare la gravità della posizione di Conte è arrivato subito Fratoianni: “se non si alzano gli stipendi tramite legge c’è solo un’altra strada: la piazza. E direi che non siamo lontani da questo…”. Poi per fortuna Conte, Fratoianni, Schelin e Landini scendono in piazza e sono solo loro quattro.
Del resto Conte non è nuovo a queste affermazioni. In campagna elettorale per le amministrative a Brindisi, a un cittadino che si permise di contestarlo durante un comizio, urlò indicandolo “ti abbiamo individuato”.
Invece durante le politiche su un palco ad Agrigento, il nostro Melenchon, urlò “Renzi venga senza scorta a parlare con i cittadini a parlare ed esporre le sue idee”. Ma perché senza scorta Per restare senza difesa al cospetto degli elettori di Conte da lui fomentati? Sono mesi che “l’avvocato del popolo” raduna i percettori del reddito di cittadinanza indirizzando la loro rabbia contro chi semplicemente crede in una politica diversa per migliorare la società, quella fondata sul lavoro e non sul sussidio.
“Renzi parla di vergogna per il reddito di cittadinanza ma se parla di vergogna lui che da senatore prende 500 euro al giorno” disse Conte ad Agrigento, oggi contro Meloni contraria al salario minimo dice “lei guadagna 30 volte tanto”. Ma perché Giuseppe Conte, gratuitamente, quanto guadagna
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