In un trafiletto molto polemico e sarcastico, Il Fatto “de coccio” Quotidiano mette alla
berlina una mia riflessione circa la vicenda Miccichè, bollandola come una “Caiazzata
riformista”. Ho scandalizzato i nostri eroi, per aver definito la pubblicazione di intercettazioni telefoniche dell’on. Miccichè, non indagato in quel certo procedimento penale, come «inaccettabile violazione della vita privata». Lo scandalo consisterebbe nell’aver negato l’interesse pubblico a sapere che un uomo delle istituzioni faccia uso personale di sostanze stupefacenti.
Diamo qui per scontata (anche se avrei molto da ridire) la rilevanza pubblica della notizia. Ciò di cui ho inteso discutere non è questo, ma invece il diritto di pubblicarla; e ciò per la banalissima ragione che anche una notizia di interesse pubblico non può e non deve essere pubblicata se acquisita in violazione di fondamentali diritti costituzionali. Altrimenti possiamo forzare con un piede di porco la casa dei nostri uomini politici, per andare alla ricerca di notizie di pubblico rilievo che li riguardino, e pretendere di pubblicarle.
Ebbene, le conversazioni private sono inviolabili, Costituzione alla mano; salvo l’eccezionale deroga della loro rilevanza penale. Le conversazioni intercettate sono penalmente rilevanti per il soggetto indagato che conversa con Miccichè, ma non per quest’ultimo. Di qui – ho sostenuto e sostengo – il sacrosanto diritto di costui a non vederle pubblicate, a prescindere dal tema della pubblica rilevanza.
È il famoso “diritto del terzo”, estraneo ad ogni ipotesi di corresponsabilità penale, a veder salvaguardata la inviolabilità della propria vita privata. Basterebbe d’altronde – ho proposto – imporre a PM e GIP di anonimizzare l’interlocutore “terzo”, incappato (purtroppo per lui) in una conversazione per altri rilevante dal punto di vista investigativo. Tutto qui. Sarebbe semplice da capire ma, come si dice a Roma, se sei “de coccio”, sei “de coccio”.
L’articolo Perché l’intercettazione di Miccichè non andava pubblicata, la spiegazione al Fatto ‘de coccio’ Quotidiano proviene da Il Riformista.