La Russia avrebbe trasferito ben 700.000 bambini dalle zone di conflitto dell’Ucraina al territorio russo. Lo ha affermato il capo del comitato internazionale del Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo, Grigory Karasin sul suo canale Telegram. La notizia viene riportata anche dal Guardian.

“Negli ultimi anni – ha detto Karasin, riferendosi evidentemente non solo al periodo di quella che in Russia ci si ostina a definire un’”operazione militare speciale” – 700.000 bambini hanno trovato rifugio da noi, fuggendo dai bombardamenti delle zone di conflitto in Ucraina”.

Per il deputato quella di Mosca, dunque, si sarebbe trattato di una missione prettamente umanitaria che ha messo in atto un programma volto a “proteggere gli orfani e i bambini abbandonati nelle zone di conflitto“.

Tuttavia, le autorità di Kiev affermano che molti bambini siano stati deportati illegalmente e gli Stati Uniti incalzano sottolineando che migliaia di bambini sarebbero stati allontanati con la forza dalle loro case.

La maggior parte del trasferimento di cittadini ucraini in Russia è avvenuta nei primi mesi della guerra, nel febbraio 2022. Nel luglio 2022, gli Stati Uniti hanno stimato che la Russia avesse “deportato con la forza” 260.000 bambini, mentre il ministero ucraino per l’integrazione dei territori occupati afferma che 19.492 bambini ucraini sono attualmente considerati deportati illegalmente.

E della questione si sta interessando anche il Cardinale Matteo Zuppi. La missione di pace a Kiev e Mosca voluta dal Papa si muove soprattutto “sul piano umanitario, a cominciare da quello dei bambini è stata una delle richieste più appassionate che le autorità di Kiev hanno rivolto alla Chiesa. Questo spazio umanitario si può e si deve mettere in campo”, ha detto il Cardinale, parlando alla Festa di Avvenire a Potenza.

L’articolo Ucraina, 700mila bambini trasferiti dalle zone di conflitto. La rivelazione del deputato russo proviene da Il Riformista.