Il welfare “capovolto” è un grande esercizio di “genitorialità diffusa” alternativa, dal momento che insegnanti, operatori della relazione educativa, politici e cittadini possono insegnare ai minori funzioni di cura come la capacità di entrare in risonanza affettiva, garantire protezione dinanzi agli ostacoli e porre regole utili alla costruzione dell’autonomia personale

Articolo proveniente da Huffington Post Italia