"Durante i colloqui abbiamo anche affrontato, perché è un tema molto sensibile in Italia, le questioni Regeni e Zaki. Sia il presidente che il ministro degli Esteri mi hanno assicurato la volontà dell'Egitto di rimuovere gli ostacoli che possono creare problemi". Così, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo incontro stampa al Cairo insieme al suo omologo egiziano Sameh Shoukry. "Non c'è stata nessuna reticenza da parte egiziana", ha precisato Tajani. "Anzi, il problema è stato sollevato dal presidente. Al-Sisi mi ha detto che è intenzione dell'Egitto risolvere il problema e togliere tutti gli ostacoli a una sempre più proficua collaborazione fra i nostri Paesi".
Molte le reazioni polemiche seguite alle dichiarazioni del capo della Farnesina. "Tajani non riesce a dire la verità: l'Italia non è soddisfatta della collaborazione con l'Egitto. Il processo Regeni è bloccato. Zaki resta in Egitto. Sarebbe stato più onesto, a maggior ragione a tre giorni dall'anniversario di Regeni", ha scritto su Twitter Lia Quartapelle, responsabile esteri del Pd.
"Come può il ministro Tajani sentirsi rassicurato dal Governo egiziano che ha raggirato l'Italia sulla morte di Giulio Regeni. Lo stesso governo egiziano che non ha mai collaborato con l'Italia e impedito alla magistratura italiana l'accertamento della verità", scrive su Facebook Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
Articolo proveniente da Huffington Post Italia