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Intervista a Elena De Rosa: “Ecco cosa ho fatto per l’Ordine di Napoli”

DiRed Viper News Manager

Gen 20, 2023

Avvocata Elena De Rosa, le candidature per l’Ordine di Napoli sono chiuse. Lei, oggi, da non-candidata, come definirebbe la gestione del triennio 2019/2022?
Ritengo che sia stata, oltre che assolutamente trasparente, prudente e oculata, improntata alla spending review come dimostrano i dati seguenti: subito dopo l’insediamento, questa gestione ha proposto e concluso un accordo integrativo con i dipendenti per ridurre la relativa spesa, ha azzerato un quinquennio circa di arretrati per quanto attiene all’organismo di mediazione, ha trasformato l’organismo di composizione della crisi (che contava 15 iscritti) in un organismo attivo che oggi conta oltre 300 gestori secondo un meccanismo di rotazione degli incarichi trasparente, che consente loro di guadagnare e costituisce nel contempo fonte di entrate per il Consiglio; inoltre, attraverso il protocollo con il Tribunale di Napoli con la messa disposizione di due unità interinali, abbiamo azzerato oltre quattro anni di arretrati nella liquidazione delle fatture relative al patrocinio a spese dello Stato; su mia proposta, l’Ordine di Napoli ha partecipato a diversi bandi di Cassa Forense realizzando progetti a costo zero, che hanno consentito di dotare gli uffici giudiziari più importanti di dispositivi salvavita (defibrillatori e elettrocardiografo) e di dispositivi anticovid in conseguenza della pandemia, facilitando l’ingresso negli uffici giudiziari e quindi la partecipazione alle udienze, il co-working ovvero la possibilità di lavorare in spazi gratuiti e di ricevere i clienti e fare riunioni a costo zero, creazione di postazioni telematiche sia per la partecipazione alle udienze da remoto sia per accedere al principale abbonamento giuridico in maniera gratuita, presso postazioni site nei locali del Consiglio e presso la biblioteca Tartaglione all’interno del palazzo di giustizia, corsi di aggiornamento professionale per figure specializzate quale gestore della crisi d’impresa ed esperto negoziatore e altre misure anche in favore della giovane avvocatura.

Nei corridoi del tribunale prima di ottobre si parlava di lei come la possibile prima donna candidata presidente o come esponente del distretto presso il Consiglio Nazionale Forense: ritiene di essere stata vittima di strumentalizzazioni?
Non posso negare di aver subito strumentalizzazioni come professionista e per la carica ricoperta. Quello che più mi ferisce è che sono state attuate all’interno del Consiglio dell’Ordine, avendo molti dimenticato le caratteristiche principali della nostra professione fondata su valori quali competenza, dignità e lealtà all’istituzione. Aggiungo poi che la diffusione di notizie non rispondenti al vero sicuramente può aver ingenerato un’idea che oggi posso definire completamente falsata, in quanto smentita dall’istruttoria interna nonché da atti e documenti.

Ritiene ancora che aver scelto la strada della discrezione, non chiamando in causa, ad esempio,le gestioni consiliari immediatamente precedenti quella appena terminata, sia stata la decisione migliore?
Credo che tutti i soggetti legati da un rapporto di lavoro con l’Ordine, a tempo determinato o indeterminato, interno o esterno che sia, risponderanno nelle opportune sedi del loro operato. Ho subito contestazioni – non posso negarlo – ma sempre assolutamente pretestuose, in quanto le stesse non hanno mai richiamato né una sola norma della legge o dei regolamenti sul funzionamento del Coa di Napoli e sulla contabilità, cornice giuridica che disciplina l’attività del nostro Consiglio dove vengono definiti in maniera chiara e inequivocabile i ruoli e le competenze e, per l’effetto, le conseguenti responsabilità.

Nei corridoi del tribunale c’è tanta amarezza per la sua non candidatura; molti suoi colleghi addirittura dichiarano di non voler votare come segnale di solidarietà alla sua persona ma lei non teme che qualcuno possa vedere la sua non candidatura come una fuga
La scelta di non ricandidarmi non ha nulla a che vedere con i fatti di cui ho parlato. La mia costante presenza quotidiana al Consiglio resa ancora più intensa negli ultimi tre mesi ha comportato sacrifici enormi di aspetti personali, familiari e professionali che attualmente mi richiedono di impegnare tutto il tempo a mia disposizione; il mio invito personale è di andare a votare e di farlo per l’Avvocatura. Non le nascondo che in alcuni momenti ho vissuto una sorta di “caccia alle streghe”, sono state calpestate e date in pasto ai social mie vicende personali anche dolorose ed è per questo che a coloro che erroneamente potrebbero vedere nella mia non candidatura una fuga posso tranquillamente rispondere con i fatti: sono rimasta al mio posto nel momento più difficile per l’Istituzione, lavorando con il Presidente e con alcuni Consiglieri, per tutelare l’istituzione, che non ha mai smesso di funzionare neppure un giorno, garantendo tutti i servizi ai nostri iscritti. La via della fuga come quella dell’accusa gratuita sono spesso le strade più facili ma non per me. Un avvocato, a mio avviso, deve scegliere di percorrere altre vie perché svolgiamo una professione connotata dal garantismo e alla cui base c’è una funzione sociale che non deve mai dimenticarsi.

Cosa teme per il nuovo Consiglio che si formerà e cosa invece auspica
Da un lato, temo che, se riconfermati, alcuni Colleghi che hanno costituito la regia di queste strumentalizzazioni e che hanno operato i cosiddetti “cambi di casacca” mai ben visti nel comune vivere ma addirittura perniciosi per la nostra amata Professione che deve spogliarsi di personalismi, soprattutto nel momento così delicato che stiamo vivendo, l’Ordine degli Avvocati di Napoli non possa risorgere. Dall’altro, auspico invece che la nuova linfa possa provenire da coloro che non hanno mai smesso di lavorare in silenzio a favore della categoria con fatti concreti, senza tradire progetti ed ideali, così come ritengo di aver fatto io in questo passato quadriennio, adempiendo saldamente ai miei doveri fino all’ultimo giorno e sempre resterò a disposizione dei Colleghi.

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